Con “Arlecchino Furioso” torna la compagnia dello Stivalaccio, già accolta più volte trionfalmente al Teatro Viotti e torna la Commedia dell’Arte, con la maschera simbolo del teatro italiano ad animare uno spettacolo spumeggiante ed esilarante, recitato con varietà di lingue e dialetti, arricchito dall’uso di maschere, travestimenti, duelli, musiche, canti e pantomime.
L’Amore è il motore di un originale canovaccio costruito secondo i canoni classici della Commedia dell’Arte. Un Amore ostacolato, invocato, cercato, nascosto e rivelato, ma soprattutto un Amore capace di travalicare i confini del mondo.
Una coppia di innamorati, Isabella e Leandro, costretti dalla sorte a dividersi, si ritrovano dieci anni dopo in Venezia pronti a cercarsi e innamorarsi nuovamente. Allo stesso tempo il geloso Arlecchino corteggia la servetta Romanella, pronto ad infuriarsi al primo sospetto di infedeltà.
Chissà se alla fine l’amore trionferà?
canovaccio a cura di Giorgio Sangati, Sara Allevi, Anna de Franceschi, Michele Mori, Marco Zoppello con Sara Allevi, Eleonora Marchiori, Michele Mori, Marco Zoppello musiche eseguite dal vivo alla fisarmonica da Pierdomenico Simone regia Marco Zoppello scenografia Alberto Nonnato maschere Roberto Maria Macchi laboratorio costumi Qucire di Barbara Odorizzi luci Paolo Pollo Rodighier foto e video Serena Pea produzione StivalaccioTeatro & Teatro Stabile del Veneto
venerdì 10 marzo 2023, ore 21 sabato 06 maggio 2023 e sabato 13 maggio 2023, ore 21
Sto al n.26. Secondo piano. Purtroppo quel modello di carrozzina turbo a quattro marce non entra nell’ascensore. La residenza “LA PACE” è signorile ed elegante, la migliore della città. E i prezzi concorrenziali a causa di quella vecchia polemica sull’ubicazione dell’edificio. Davanti al cimitero. Attraversi la strada e sei arrivato. Hanno pure messo il semaforo a chiamata. Io e il mio amico Momo l’abbiamo trovata un’idea geniale. Non serve neppure il carro funebre. Puoi usare quei carrelli con le ruote che sfrecciano nel refettorio. La cuoca li guida benissimo. È la Leclerc delle cuoche. Un bel risparmio per i parenti. Purtroppo l’altro ieri il mio amico Momo, ex-professore di storia moderna è morto. Aveva 82 anni, tre meno di me. Sapeva elencare tutte le guerre in atto, in ordine alfabetico. Erano 59 la settimana scorsa. Oggi forse 60. Io e Momo eravamo inseparabili, lui stava al 27, l’unica stanza col terrazzino, aiuole e Tarà e Tarù, le due tartarughe, inseparabili come noi due, io e Momo. Fino a sei mesi fa, il giorno più brutto della mia vita, nel quale, caro Momo, ti sei sposato con la figlia della signora Angiolina che sta al 18, primo piano. La chiamavi mademoiselle. Tu 82 anni e lei 40. Una moglie all’età tua, vergognosaccio! Mi par chiaro che sei morto così precipitosamente per causa sua. E mi hai lasciato solo. Ora per sentirti ancora vicino ti racconto tutte le sere le notizie dal mondo, e non provo rancore. Adesso che non ci sei più, guardo molto la TV. Ho visto una pubblicità che spiega che quando le api si estingueranno, anche l’uomo si estinguerà. È pubblicità ingannevole perché l’uomo si estinguerà prima delle api. Ti racconto soprattutto della tua mogliettina, un curriculum da fare invidia. Non è una che perde tempo né ora che sei attuffato in una fossa né prima quando credevi di essere vivo… Vergognati anche da morto! Io intanto non me la passo male, ho fatto amicizia con un usignolo, viene a trovarmi sul davanzale della finestra, prima lui canta e io dopo gli recito il passero solitario. Alla residenza “La Pace” la vita scorre tranquilla a parte quel topo che si è presentato in refettorio all’ora di pranzo. Ho avuto una discussione con la direttrice, mi vuole impedire di andare a trovare la signora Francesca, quella col catetere permanente, le sponde al letto e l’ossigeno, che sta alla stanza 22. Forse mi ci fidanzo. Per farti dispetto.
(liberamente ispirato a “Notizie dal mondo” di Luigi Pirandello)
con Giovanni Mongiano e Valerio Rollone costumi Rosanna Franco aiuto-regia Paola Vigna assistente di scena Crescenzo Ventre light design Simone Valmacco musiche David Lang, Pink Floyd, Vangelis regia Giovanni Mongiano produzione TeatroLieve
“Il Mercante di luce” narra del viaggio poetico di padre e figlio. Stefano Quondam è un professore di letteratura greca che non ha mai smesso di combattere una testarda battaglia contro la stupidità e l’omologazione. Al tempo stesso è un uomo imperfetto, pieno di difetti, ma vuole trasmettere al figlio quanto ha di più prezioso: la cultura. Il filo che unisce padre e figlio è la poesia: un excursus appassionato, un viaggio in cui si rincorrono i grandi gesti e le tenere paure di poeti e poetesse dell’unico tempo possibile, quello tra il mito e l’invenzione. Due vite, due mondi. Percorrono insieme un ultimo tratto di strada scoprendo la forza e la fragilità del loro legame. Una riflessione sull’idea del Bello e del Sublime, trasmessa a noi con un incanto speciale e con accenti lirici intensi. I personaggi, finemente analizzati, si offrono a noi con tutte le loro fragilità. Stefano Quondam è prigioniero di un grande sogno, per il quale è capace di distruggere il bene che ha intorno. Marco assomiglia sempre più ad un’anima, non ad un ragazzo, costretto dalla sorte a costruirsi una realtà parallela fatta di momenti felici e vittorie invisibili. Affiorano i ricordi di un passato a tratti felice, segnato da ambizioni e delusioni per Stefano, o, nel caso di Marco, da momenti di euforia e dolorosi graffi al suo cuore di bambino. Doveva lasciargli il dono più grande possibile, l’orgoglio di essere uomini e di vivere con questa rivelazione: non importa quanto si vive, ma con quanta luce dentro.
di Roberto Vecchioni,
con Ettore Bassi,
adattamento e regia Ivana Ferri,
musiche originali eseguite dal vivo di Massimo Germini,
voce fuori scena Patriza Pozzi,
direzione tecnica Massimiliano Bressan,
fonico Davide Caleri,
scena Renato Ostorero,
materiali DB Sound – Asti,
organizzazione Mary Rinaldi,
segreteria di produzione Roberta Savian,
ufficio stampa Tangram Teatro,
produzione Tangram Teatro con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Piemonte
Franco Mietta è un uomo quasi sconfitto che non si dà per vinto. Ha fatto l’ordine su Amazon, una SpeedBike SX600, la cyclette avveniristica dotata di infiniti optional interattivi: dallo schermo scenofonico, al trio canoro motivazionale. La cyclette arriva e Franco si mette in viaggio. Un viaggio sul posto che non manca di sorprese. Recluso ormai da settimane per colpa di un maledetto virus, Franco pedala e suda, si scontra con i propri limiti ma non si arrende. Precipita nel vortice di fantasmi che lo costringono a confrontarsi con ciò che ha cercato di evitare più di ogni altra cosa: se stesso.
Mentre il trio canoro della Speed Bike intona canzoni della sua gioventù, Franco allena l’anima per il giorno del giudizio. “La sua vita, caro Mietta, è agli sgoccioli – ha profetizzato la dottoressa dell’ASL leggendo gli esiti dei suoi esami di sangue e urine – si tenga pronto al viaggio”. Se dovrò andarmene domani – pensa Mietta – non mi farò trovare impreparato: pedalerò, mi allenerò, farò bella figura con Dio. Come direbbe il grande Vittorio Alfieri: Taglierò, con col mio sorriso, il traguardo del paradiso! Ma il paradiso, non è per tutti.
È per i famosi, per i virtuosi, per gli eroi che sempre son giovani e belli. Lui dell’eroe, non ha né il fisico né il destino. Il momento arriverà, e Franco Mietta, pedalando per chilometri senza muoversi di un centimetro, affronterà il giudizio. Riuscirà a indovinare i gusti di Dio? Ma Dio, che gusti ha? È maschio o femmina? È uno o trino? Parla inglese o latino?
Una sola cosa è certa: se Franco Mietta entrerà in paradiso, lo farà in bicicletta.
con Marco Viecca e il trio canoro Blue Dolls (Daniela Placci, Flavia Barbacetto, Angelica Dettori) regia Marco Viecca produzione Fondazione Gabriele Accomazzo per il Teatro con la collaborazione del Teatro Civico di Moncalvo e del Teatro Alfieri di Asti e il sostegno della Fondazione CRT e della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti
“A spasso con Daisy” è un delizioso spettacolo teatrale. La bravissima Milena Vukotic dà vita all’anziana Daisy in una storia delicata e divertente capace di raccontare con umorismo un tema complesso come quello del razzismo nell’America del dopoguerra.
Scritta da Alfred Uhry, ha vinto il Premio Pulitzer per la Drammaturgia nel 1988. L’anno successivo il film con Morgan Freeman e Jessica Tandy si è aggiudicato quattro Oscar.
Daisy, anziana maestra in pensione, è una ricca signora ebrea che vuole apparire povera; una donna dal piglio forte: ironica, diretta, scontrosa, capricciosa, avara. È vitale e indipendente nonostante l’età e assolutamente maldisposta verso la decisione presa dal figlio Boolie (nel tentativo di arginare la rischiosa smania d’indipendenza della madre) di assumerle un autista. Daisy non vuole in casa qualcuno che tocchi le sue cose, che la privi del gusto di guidare, che la faccia vedere in giro accompagnata da uno chauffeur come fosse una donna ricca. Per fortuna Hoke, l’autista di colore affezionato e analfabeta, è paziente e capace di sopportare tutte le stranezze della vecchia signora e di rimanere dignitosamente in disparte. Poi, giorno dopo giorno, la diffidenza iniziale lascia il posto a un rapporto fatto di battibecchi e battute pungenti che cela in realtà un affetto profondo.
In fondo “A spasso con Daisy” non è che questo: la storia di un’amicizia.
di Alfred Uhry adattamento Mario Scaletta con Milena Vukotic, Salvatore Marino, Maximilian Nisi regia Guglielmo Ferro produzione Associazione Spettacoli Teatrali
La vendita degli abbonamenti della stagione inizierà dopo la presentazione della stagione.
Modalità
A causa della riduzione dei posti da 220 a 150 dovuta a restrizioni imposte in materia di sicurezza da ordinanza dei vigili del Fuoco sarà aperta al pubblico soltanto la platea e le file A B C + i posti 5-6-7-8-9-10-11 della fila D della galleria.
Gli abbonati della stagione 2019-2020 in platea o nelle file e nei posti della galleria appena menzionati, potranno confermare, se desiderano mantenere il loro posto, entro sabato 22 ottobre.
Gli abbonati della stagione 2019-2020 che avevano il posto in galleria nelle file non più aperte al pubblico potranno chiedere di essere messi in lista d’attesa e verranno sistemati nei posti degli abbonati di platea o delle file A B C e posti 5-6-7-8-9-10-11 della fila D della galleria che non confermeranno.
La lista d’attesa verrà stilata secondo l’ordine cronologico di richiesta degli abbonati. Anche questo tipo di prelazione termina il 22 ottobre. I nuovi abbonati potranno acquistare, fino ad esaurimento posti, l’abbonamento a partire da domenica 23 ottobre.
I biglietti per i singoli spettacoli verranno messi in vendita esclusivamente dal 29 ottobre. Gli abbonamenti e i biglietti potranno essere acquistati oltre che in biglietteria anche telefonicamente e via email. In questo caso verranno indicate le modalità di pagamento al momento della prenotazione. È attiva anche la biglietteria on line sul sito VivaTicket
Biglietto singolo
Pedalando verso il Paradiso La felicità
Intero €15 Ridotto €13
A spasso con Daisy Arlecchino Furioso Il mercante di luce Barzellette
Intero €20 Ridotto €18
Abbonamento a 6 spettacoli
€90
Agevolazioni
Over 65, universitari, possessori Abbonamento Musei Piemonte e Valle d’Aosta, Iscritti FAI, Abbonati alle stagioni a cura di Piemonte dal Vivo
Come non sentirsi insignificanti di fronte a Dante, eppur superbi (il leone del
canto primo…) nel voler creare uno spettacolo sul sommo poeta. Come non
sentirsi impotenti come Sisifo, ma sfidare gli dei: sacri filologi, venerabili
storici medioevali, divini professori, ineffabili fini dicitori! E imperterriti
intestardirsi a spingere un masso fino in vetta alla montagna, o peggio, giù,
in vertiginosa discesa, fin nell’abisso in cui è intrappolato Lucifero.
Poveri artisti inadeguati, immersi dentro l’immensità di Dante, abbagliati
dalla sua vicenda umana, in attesa di un’idea. E se ci si mette di mezzo una
pandemia, costretti a intraprendere un interminabile viaggio: artisti
all’inferno, ma senza la guida di Virgilio. Sarebbe poetico e sentimentale
credere sia stato Dante a guidarci, noi attori ingannatori. E mentre studiamo e
guardiamo dalla finestra (come Conrad) ecco un’idea. Perché non far sentire
l’urgenza di una compagnia teatrale, condannata a un lungo silenzio, ma decisa
a ricominciare: e attraverso le baruffe di due attori, novelli guelfi e
ghibellini, affrontare una sfida impervia ma appassionante.
Se nel teatro all’antica italiana, protagonista e antagonista combattono
irriducibilmente fino alla morte, qui, al posto dei drammoni ottocenteschi, la
cifra stilistica scaturisce da una sotterranea leggerezza e irriverenza, con
qualche fatale incursione nel mondo di oggi che ci dà notevoli spunti per
descrivere gironi infernali. E per una fortuita e coatta coincidenza trovarsi
circondati da musicisti e danzatori, e presi da sacro furore, da tempo
represso, creare insieme a loro un nuovo spettacolo: tra tante proposte
contrastanti (non era forse meglio di questi tempi, un bel Decamerone, con
questa peste che incombe maligna e pervade le nostre menti?) vince proprio
Dante Alighieri.
Un approccio meno solenne, evitando la retorica della celebrazione attraverso
il dissidio tra quei due primi attori, che come succede sempre non sono
d’accordo su nulla. E da quel nulla spunta la moglie di Dante, Gemma, ignorata
dal poeta e molto irritata, che rinfaccia all’uomo Dante le sue scelte di vita
quasi mai condivise (con e dalla moglie…) Un gioco malizioso dove il filo
conduttore sarà proprio la costruzione (in apparenza) improvvisata, di uno
spettacolo in cui si intrecciano personaggi immaginari e reali, e certi
incontri alle volte lasciano affiorare qualche perplessità. E sopra tutte
queste vicissitudini incombe la spasmodica ricerca di Beatrice, introvabile o
forse impossibile da rappresentare. Poi all’improvviso gli artisti finiscono
all’inferno. Ma è così diverso da quello che hanno appena affrontato?
di Giovanni Mongiano (con la complicità di Luigi Lunari)
con Luca Brancato, Carlotta Giarola, Anna Antonia Mastino, Giovanni Mongiano.
Musicisti Claudio Bianzino (sassofoni), Elena Anzola (voce e basso) Vittorio Gallione (chitarre), Riccardo Giusti (batteria), Matteo Sarasso (tastiere).
Coreografie Isabel Cortès Nolten, musiche originali Claudio Bianzino, costumi Rosanna Franco, scenografia Chantal Buratore, produzione TeatroLieve, regia Giovanni Mongiano
Gli abbonati della stagione 2018-2019 potranno rinnovare l’abbonamento mantenendo, se lo desiderano, gli stessi posti. Prelazione valida fino al 19 ottobre. I nuovi abbonati potranno in ogni caso acquistare il loro abbonamento dal 5 ottobre e il posto verrà assegnato a partire dal 20 ottobre. I biglietti per i singoli spettacoli sono tutti in vendita a partire dal 5 ottobre e il posto verrà assegnato a partire dal 26 ottobre. I biglietti possono essere acquistati anche telefonicamente o via e-mail, le modalità di pagamento verranno concordate al momento della prenotazione. È attiva anche la biglietteria on-line sul sito www.vivaticket.it
Orario di apertura della biglietteria nei giorni degli spettacoli a partire dalle ore 16. Apertura straordinaria per vendita abbonamenti/biglietti sabato 19 ottobre dalle 16 alle 19.
Durante l’orario di apertura è possibile acquistare anche i biglietti per gli spettacoli in calendario in date successive. Per l’acquisto di tutti gli abbonamenti e biglietti della sta- gione teatrale è possibile utilizzare il bonus cultura (Carta del docente e 18app). La procedura di validazione del buono deve essere fatta esclusivamente in prevendita e non potrà essere effettuata quindi presso la cassa del Teatro la sera di ciascun spettacolo.