No, Pirandello no!

costumi ROSANNA FRANCO
assistente alla regia PAOLA VIGNA
progetto grafico MARINELLA DEBERNARDI
fotografie FABIO MARCO FERRAGATTA
produzione TEATRO LIEVE – BOTTEGA D’ARTE
“No! Pirandello no!” racconta l’esilarante e tragicomica storia di un ingenuo e appassionato “generico”, all’ombra di un mito del teatro del ‘900, il più grande capocomico in circolazione (almeno così lui dice…): la vita di palcoscenico, dura e spietata, romantica solo agli occhi degli estranei, piena di grotteschi imprevisti, di speranze sempre deluse e di umiliazioni cocenti, ma da cui Matteo Sinagra non riesce a separarsi.
Un esercizio di equilibrismo, sul filo ora dell’ironia, ora di una perfida comicità, tra improvvisazioni fulminanti (siamo tutti figli della Commedia dell’Arte!), vezzi deprecabili, provocazioni musicali, suggeritori sprovveduti, tecnici distratti e pipistrelli minacciosi. E poi una garbata ma inesorabile incursione nel mondo di Shakespeare, l’intoccabile Shakespeare, insoddisfatto se alla fine delle sue tragedie i personaggi non sono morti tutti, e una strizzatina d’occhio al grande Pirandello, il maestro indiscusso del teatro di quegli anni per la disperazione di capocomici e attori, più a loro agio con il vaudeville alla francese o il drammone a fosche tinte.
Giovanni Mongiano ci offre un’interpretazione sorniona, smarrita e stralunata alla Buster Keaton, in altri momenti ritmicamente irrefrenabile e incontenibile, in un susseguirsi di gags, confessioni inconfessabili, immedesimazioni sarcasticamente rubate a Stanislavskij, incidenti inaspettati, e non si può fare a meno di diventare complici e partecipi delle disavventure di Matteo Sinagra. E alla fine con la sua inseparabile valigia e la sua giacca a quadretti e i guanti bianchi, così com’era arrivato, se ne va per altre città, altri teatri, altre avventure.
Il Fu Mattia Pascal

con GIOVANNI MONGIANO
scene CHANTAL BURATORE, SONIA DELL’ANNA
costumi ROSANNA FRANCO
suoni e video MASSIMO FONSATTI
assistente di palcoscenico CRESCENZO VENTRE
organizzazione generale PAOLA VIGNA
progetto grafico MARINELLA DEBERNARDI
produzione TEATROLIEVE
adattamento e regia GIOVANNI MONGIANO
Scritto nel 1904 da Luigi Pirandello, capolavoro della letteratura del secolo scorso, “Il Fu Mattia Pascal” ci restituisce un personaggio impastato di gioia e di sofferenza, di riso e di pianto, di comico e di tragico, sempre sul filo tra umorismo e drammaticità. Lo stile pirandelliano e la sua scrittura spiccatamente ironica, paradossale, talvolta sarcastica, sono terreno invitante e fecondo per la proverbiale leggerezza interpretativa di Giovanni Mongiano, perfetto nel restituire non solo gli smarrimenti del protagonista in modo disincantato, ma anche le tinte e le sfaccettature dei vari personaggi che si avvicendano nella storia.
Archetipo della filosofia pirandelliana, Mattia Pascal è l’esemplare testimone dell’assurda condizione dell’uomo prigioniero delle maschere sociali «di marito, di moglie, di padre, di fratello…di tutta quella somma di leggi, di doveri, di parole», contro cui lotta ininterrottamente, ma inutilmente la «vita».
Un’originale, raffinata, maliziosa interpretazione di Giovanni Mongiano, che ci prende per mano per farci vivere l’avventura incredibile e stupefacente di un personaggio memorabile e fuori dal tempo.
Era una musica molto bella… (che faceva piangere…)

di Giovanni Mongiano
con: MAURO MAUR
FRANCOISE DE CLOSSEY
GIOVANNI MONGIANO
Avete presente quel neonato, rinvenuto nella terza classe di un transatlantico dentro una cassetta adagiata sopra un pianoforte? E se il capitano l’avesse fatto scendere dalla nave e l’avesse portato dalle suore di San Vincenzo (quelle con il cappellone!) a frequentare l’asilo? E se l’avessero espulso perché durante la recita della Passione di Cristo interpretando la parte di Giuda aveva chiesto, anziché trenta, cinquanta denari? Lo ritroviamo, monello, a marinare la scuola, per frequentare il cinema Paradiso e il burbero Philippe Noiret… Ecco che nasce in lui una sfrenata passione per il cinema…
Un concerto che è anche uno spettacolo teatrale, dove musica e recitazione si fondono per mezzo della magica tromba di Mauro Maur, uno dei più grandi trombettisti viventi, del seducente pianoforte di Francoise De Clossey e della lieve interpretazione di Giovani Mongiano.
Colonne sonore straordinarie accompagnano una personale dichiarazione d’amore per il cinema attraverso suggestioni e momenti indimenticabili, visti da occhi innamorati.