Gli abbonati della stagione 2018-2019 potranno rinnovare l’abbonamento mantenendo, se lo desiderano, gli stessi posti. Prelazione valida fino al 19 ottobre. I nuovi abbonati potranno in ogni caso acquistare il loro abbonamento dal 5 ottobre e il posto verrà assegnato a partire dal 20 ottobre. I biglietti per i singoli spettacoli sono tutti in vendita a partire dal 5 ottobre e il posto verrà assegnato a partire dal 26 ottobre. I biglietti possono essere acquistati anche telefonicamente o via e-mail, le modalità di pagamento verranno concordate al momento della prenotazione. È attiva anche la biglietteria on-line sul sito www.vivaticket.it
Orario di apertura della biglietteria nei giorni degli spettacoli a partire dalle ore 16. Apertura straordinaria per vendita abbonamenti/biglietti sabato 19 ottobre dalle 16 alle 19.
Durante l’orario di apertura è possibile acquistare anche i biglietti per gli spettacoli in calendario in date successive. Per l’acquisto di tutti gli abbonamenti e biglietti della sta- gione teatrale è possibile utilizzare il bonus cultura (Carta del docente e 18app). La procedura di validazione del buono deve essere fatta esclusivamente in prevendita e non potrà essere effettuata quindi presso la cassa del Teatro la sera di ciascun spettacolo.
Lo spettacolo “Itaca” propone un viaggio che parte da Itaca e attraversa le storie, i luoghi di tanti personaggi del teatro e del cinema, disegnando uno spazio denso di emozioni e di sogni che prenderanno forma e azione. «Un viaggio che parte da Itaca e dall a figura di Uli sse, che è l’eroe di Omero ma anche di Dante, Pascoli , D’Annunzio, Joyce e di altri ancora», racconta Cavuti. «Nel testo scorrono le storie di vari personaggi in una sorta di fusione e scambio di emozioni, immagini, pensieri. I luoghi del racconto non sono mai astratti, con un denominatore comune che è il mare, padrone di ogni avventura e sventura (“a volte il fragore di un grido distrugge attimi di serenità e mi perdo in brividi improvvisi dove non c’è spazio per l’amore”); graffiante, pieno di occhi misteriosi che inseguono, irresistibil e (“e il naufragar m’è dolce in questo mare”). Il mare e la vita: la li bertà e la speranza, la vogli a di ricominciare, la pace tra i popoli con l’incanto degli occhi sull a storia».
“No! Pirandello no!” racconta l’esilarante e tragicomica storia di un ingenuo e appassionato “generico”, all’ombra di un mito del teatro del ‘900, il più grande capocomico in circolazione (almeno così lui dice…): la vita di palcoscenico, dura e spietata, romantica solo agli occhi degli estranei, piena di grotteschi imprevisti, di speranze sempre deluse e di umiliazioni cocenti, ma da cui Matteo Sinagra non riesce a separarsi.
Un esercizio di equilibrismo, sul filo ora dell’ironia, ora di una
perfida comicità, tra improvvisazioni fulminanti (siamo tutti figli
della Commedia dell’Arte!), vezzi deprecabili, provocazioni musicali,
suggeritori sprovveduti, tecnici distratti e pipistrelli minacciosi. E
poi una garbata ma inesorabile incursione nel mondo di Shakespeare,
l’intoccabile Shakespeare, insoddisfatto se alla fine delle sue tragedie
i personaggi non sono morti tutti, e una strizzatina d’occhio al grande
Pirandello, il maestro indiscusso del teatro di quegli anni per la
disperazione di capocomici e attori, più a loro agio con il vaudeville
alla francese o il drammone a fosche tinte.
Giovanni Mongiano ci offre un’interpretazione sorniona, smarrita e
stralunata alla Buster Keaton, in altri momenti ritmicamente
irrefrenabile e incontenibile, in un susseguirsi di gags, confessioni
inconfessabili, immedesimazioni sarcasticamente rubate a Stanislavskij,
incidenti inaspettati, e non si può fare a meno di diventare complici e
partecipi delle disavventure di Matteo Sinagra. E alla fine con la sua
inseparabile valigia e la sua giacca a quadretti e i guanti bianchi,
così com’era arrivato, se ne va per altre città, altri teatri, altre
avventure.
di e con Giovanni Mongiano costumi Rosanna Franco assistente alla regia Paola Vigna progetto grafico Marinella Debernardi fotografie Fabio Marco Ferragatta produzione Teatro Lieve – Bottega d’Arte
I biglietti per i singoli spettacoli sono tutti in vendita a partire 15 settembre e il posto verrà assegnato a partire dal 1 ottobre. I biglietti possono essere acquistati anche telefonicamente o via e-mail, le modalità di pagamento verranno concordate al momento della prenotazione. Attiva la biglietteria on-line sul sito www.vivaticket.it Orario di apertura della biglietteria nei giorni degli spettacoli a partire dalle ore 16.
Scritto nel 1904 da Luigi Pirandello, capolavoro della letteratura del
secolo scorso, “Il Fu Mattia Pascal” ci restituisce un personaggio
impastato di gioia e di sofferenza, di riso e di pianto, di comico e di
tragico, sempre sul filo tra umorismo e drammaticità. Lo stile
pirandelliano e la sua scrittura spiccatamente ironica, paradossale,
talvolta sarcastica, sono terreno invitante e fecondo per la proverbiale
leggerezza interpretativa di Giovanni Mongiano, perfetto nel restituire
non solo gli smarrimenti del protagonista in modo disincantato, ma anche
le tinte e le sfaccettature dei vari personaggi che si avvicendano nella
storia.
Archetipo della filosofia pirandelliana, Mattia Pascal è l’esemplare
testimone dell’assurda condizione dell’uomo prigioniero delle maschere
sociali «di marito, di moglie, di padre, di fratello…di tutta quella
somma di leggi, di doveri, di parole», contro cui lotta
ininterrottamente, ma inutilmente la «vita».
Un’originale, raffinata, maliziosa interpretazione di Giovanni Mongiano,
che ci prende per mano per farci vivere l’avventura incredibile e
stupefacente di un personaggio memorabile e fuori dal tempo.
di Luigi Pirandello
con Giovanni Mongiano
scene Chantal Buratore, Sonia Dell'Anna
costumi Rosanna Franco
suoni e video Massimo Fonsatti
assistente di palcoscenico Crescenzo Ventre
organizzazione generale Paola Vigna
progetto grafico Marinella Debernardi
produzione Teatrolieve
adattamento e regia Giovanni Mongiano
Una famiglia scombinata e stravagante. Tre sorelle e un fratello, dopo molti anni, si ritrovano, la vigilia di Pasqua, nella casa della loro infanzia, in uno sperduto villaggio del Québec meridionale. Aleggia su di loro, sulle loro incomprensioni e sulle loro insoddisfazioni, la figura ingombrante della madre, che abbandonò marito e figli quindicianni prima… La ferita di questo crudele distacco non si è mai rimarginata.
Gli interrogativi continuano a rincorrersi e ciascuno crede di conoscere laverità: Luc, scrittore incompreso, dà la colpa alla malignità della gente del paese, ed è venuto per vendicarsi, in modo bizzarro e rischioso. Martine non ha mai perdonato la relazione della mamma con Federico, il suo amante spagnolo, ed è andata ad arruolarsi nelle forze armate, come fece papà che, scoperto l’adulterio, partì per la guerra morendo da eroe. Catherine, la più grande, ha dedicato tutte le sue energie ad Isabelle, la sorella più giovane, come una “mamma” un po’ troppo soffocante. Per proteggere Isabelle bambina, i fratelli le inventarono la pietosa bugiache la mamma era morta e Catherine non le ha mai detto la verità. Oggi, sabato santo, sembra giunto il momento della resa dei conti. Ma domani è Pasqua, “il giorno della resurrezione”. Sarà proprio la “candida” Isabelle ad annunciare l’improvviso ritorno della mamma. In un crescendo continuo di colpi di scena, tra travestimenti e macabri scherzi, commedia e dramma si rincorrono fino all’imprevedibile epilogo.
Michel Marc Bouchard è uno degli autori canadesi contemporanei più rappresentativi, figura di spicco del cosiddetto “Teatro del Québec”.
di Michel Marc Bouchard
regia Giovanni Mongiano
Catherine Tanguay, sorella maggiore. Insegnante alla scuola elementare di Saint-Ludger de Milot. Marinella Debernardi
Isabelle Tanguay, sorella minore. Addetta alla sbarra d’ingresso del parco dei Passes-Dangereuses. Annalisa Canetto